Un breve premessa: la scuola che dirigo è un istituto comprensivo che si trova nella periferia nord di Roma, con altissima presenza di alunni stranieri e con molte famiglie in difficoltà socio-economiche rese ancora più critiche dall’emergenza sanitaria. Questo per far capire che non siamo in un ricco liceo del centro di Roma, dove la connessione funzione sempre, dove ognuno ha un computer e magari in aggiunta un tablet, dove c’è uno spazio tranquillo in cui studiare come giustamente sottolinea Marco Lodoli nel suo articolo di qualche giorno fa in cui parla della sua scuola in borgata.